Vivere in Svezia

Attacco terroristico a Stoccolma

Il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt, durante la conferenza stampa di domenica 12 dicembre, ha esortato i giornalisti ed i cittadini svedesi a non trarre conclusioni affrettate riguardo agli attacchi terroristici accaduti durante questo fine settimana nel centro di Stoccolma. Tre cose sono avvenute questo sabato: un’auto è esplosa, un uomo è morto e sia il dipartimento dei servizi segreti Säpo sia l’agenzia di stampa TT hanno ricevuto un messaggio audio in arabo ed in svedese di minaccia contro la Svezia.Sebbene vi siano dei sospetti, non è ancora confermato che questi tre eventi siano effettivamente collegati tra di loro.

Secondo Reinfeldt, questo è stato un atto del tutto deplorevole poiché la Svezia è una nazione aperta e con un alto livello di democrazia; in questi anni la Svezia ha dimostrato di essere tollerante e disposta ad accogliere persone di cultura ed idee politico e religiose eterogenee. Nel primo attacco, un’auto è esplosa, ferendo lievemente due passanti che sono stati portati in ospedale per accertamenti. La polizia dice che il veicolo era pieno di bombole di gas di petrolio liquefatto (GPL).

Una seconda esplosione è avvenuta pochi minuti dopo, a circa a 200 metri di distanza dalla prima, uccidendo un uomo all’incrocio tra la centralissima Drottningsgatan e la strada secondaria Bryggargatan. Un testimone oculare, arrivato tra i primi sulla scena del crimine, ha riferito al quotidiano Dagens Nyheter (DN) che è sembrato come se l’uomo suicida avesse avuto l’esplosivo legato all’addome, dal momento che non ha riportato ferite né sul viso né in nessuna altra parte del corpo e le vetrine dei negozi attorno non sono state danneggiate. Altri testimoni ricordano di aver sentito l’uomo gridare qualcosa in Arabo prima della detonazione della bomba.

Sul luogo sono subito intervenuti gli uomini della polizia ed i paramedici. Uno di questi racconta di aver rimosso una sciarpa palestinese dal viso del “kamikaze”, nel tentativo di liberare le sue vie respiratorie. Accanto al corpo è stato ritrovato un pezzo di tubatura in metallo lunga circa 2 metri.

Secondo gli investigatori un ordigno di quel tipo avrebbe potuto contenere tra i 5 ed i 10 chilogrammi di esplosivo. La presenza di una borsa piena di chiodi testimonia il fine dell’uomo di uccidere e ferire il maggior numero di persone attorno a sè. Fortunatamente il tentativo terroristico è fallito e l’ordigno è esploso solo in parte.

In un comunicato inviato all’agenzia TT, l’imam della moschea di Södermalm, Sheik Hassan Mussa, ha condannato “ogni forma di attacco, violenza, minaccia contro persone innocenti, qualunque sia il motivo o pretesto” ed ha aggiunto, “la sicurezza e la stabilità della Svezia sono un dovere religioso e sociale”.

Il ministro degli Esteri Carl Bildt ha parlato di un “attacco terroristico a Stoccolma” che avrebbe potuto avere “conseguenze catastrofiche” visto che l’esplosione è avvenuta in una zona della città frequentata da turisti e persone impegnate negli acquisti natalizi.

Nella messaggio inviato alla TT e al Säpo, l’autore fa riferimento e condanna i cartoni dello svedese Lars Vilks, che ritraggono il profeta Maometto come un cane, nonché la presenza svedese militare in Afghanistan. Il messaggio conteneva un file audio in cui il mittente ha detto che “ora i vostri figli, figlie e sorelle muoiono come muoiono i nostri bambini fratelli e sorelle. Ora è il momento di agire, non bisogna più aspettare. Non si deve aver paura di nessuno, non temere carcere, non temere la morte”.

Anders Thornberg, capo dell’agenzia investigativa dei servizi segreti Säpo, nella sua conferenza stampa di domenica mattina ha sottolineato che è ancora troppo presto per affermare con certezza che le due esplosioni ed il messaggio siano legati, ma questa rimane comunque una delle piste seguite dagli inquirenti.

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